PALERMO RENDE OMAGGIO AL MAESTRO TULLIO SERAFIN
Il Teatro Massimo di Palermo rende omaggio al grande direttore d’orchestra Tullio Serafin, dedicando le recite de I puritani previste dal 13 al 19 aprile. E’ questo un doveroso omaggio che il Sovrintendente Dottor Francesco Giambrone, ha deciso di rivolgere ad uno dei più grandi direttori del secolo scorso, aderendo così alle celebrazioni ufficiali dei 50 anni dalla morte istituite dall’associazione Archivio storico Tullio Serafin.
L’associazione, di cui fanno parte anche gli unici pronipoti del Maestro, Federica e Jacopo Conte, è stata costituita nel 2017 per volontà di Andrea Castello, custode del materiale appartenuto al Maestro e direttore artistico del festival “Vicenza in Lirica”. Il primo obiettivo dell’associazione è stato proprio quello di istituire le Celebrazioni dedicate a Serafin per il 2018, coinvolgendo tutti i più grandi Teatri del mondo ove abbia diretto ed altre Istituzioni musicali. Le celebrazioni del 2018 hanno ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica.
Ambasciatrice è il celebre soprano Barbara Frittoli, che si unisce al Comitato d’Onore.
Al Teatro Massimo di Palermo il Maestro Serafin comparve per la prima volta nel 1907 dopo soli 5 anni dal suo debutto di Parma, dirigendo ben 5 opere con 46 recite: La Valkiria di R. Wagner, Sansone e Dalila di C. Saint-Saens, Madama Butterfly di G. Puccini, Aida di G. Verdi, La Wally di A. Catalani, Sperduti nel buio di A. Donaudy e La Traviata di G. Verdi. In seguito il maestro Serafin ritorna a Palermo nel 1948 e poi ininterrottamente dal 1954 al 1961. Tra i numerosi titoli diretti al Massimo, Serafin diresse la prima assoluta di Sperduti nel buio di A. Donaudy e la prima assoluta in Italia del Perséphone di I. F. Sravinskij. Tullio Serafin inoltre, portò il Parsifal di R. Wagner per la prima volta al Teatro Massimo firmandone anche la regia. Tra tutte le grandi voci presenti nelle produzioni dirette da Serafin a Palermo, merita una nota a parte il debutto del giovane Luciano Pavarotti che nel 1962 esordisce nel ruolo del Duca in Rigoletto di G. Verdi, sotto la “benedizione” del Maestro Rottanovano, che lo aveva ascoltato pochi mesi prima durante un’audizione passata alla storia.
Non è causale la decisone del Sovrintendente del Teatro Massimo di dedicare I puritani di Vincenzo Bellini a Tullio Serafin sia per ricordare la grandezza del maestro ed il contributo artistico che diede al Teatro, sia anche per rievocare le sue due direzioni de I puritani, rispettivamente nel 1955 e nel 1961.
Alla prima de I puritani al Teatro Massimo sarà presente il presidente dell’Archivio Storico Tullio Serafin Andrea Castello, onorato dell’invito della Sovrintendenza ma soprattutto, riconoscente della grande sensibilità che il teatro ha dimostrato fin da subito alle celebrazioni.
Ufficio Stampa
Archivio Storico Tullio Serafin