Tullio Serafin, un grazie indiscusso da parte di tutti
Nel 52esimo anniversario dalla sua morte l’Archivio storico che conserva i suoi documenti gli rende omaggio insieme ai pronipoti.
di Andrea Castello
Per ricordare il 52° anniversario della morte del Maestro, dell’illustre Maestro Tullio Serafin, abbiamo scelto quest’anno un articolo di giornale de “Il Messaggero” di Domenica 4 febbraio 1968.
In questo articolo viene già scritto tutto o, forse, quel poco che basta ad esprimere la grandezza musicale e umana del Maestro Serafin. Una grandezza che nel giorno della sua morte, avvenuta nella notte tra il 2 febbraio ed il 3 febbraio 1968 a Roma nella sua abitazione in via Richelmy, ha ricevuto il riconoscimento del mondo politico a partire dal Presidente della Repubblica, l’allora Giuseppe Saragat, dell’Onorevole Moro, del Ministro del Turismo e lo Spettacolo Onorevole Achille Corona e del Ministro Gui. Senza parlare delle manifestazioni di cordoglio dal mondo del Teatro e naturalmente dai tantissimi estimatori.
Il mondo musicale, artistico, culturale in genere, nazionale ed internazionale e, naturalmente, il suo paese natio Rottanova – che fece conoscere in tutto il mondo “Sono di Rottanova di Cavarzere, vicino Adria”, così si esprimeva Serafin con tutti – deve essergli sempre riconoscente, ma soprattutto deve mantenere vivo il culto del “fuoco” e non il culto delle “ceneri”. Un “fuoco” che comprende tutto il testamento musicale che ci ha lasciato in eredità, attraverso le note che lui stesso ha apposto su partiture, spartiti canto-piano, carteggi e taccuini. E’ un testamento musicale confermato anche dalla stampa dell’epoca che, sempre scrisse articoli memorabili durante la sua lunga e indiscutibile carriera conclusasi al Teatro dell’Opera di Roma nel 1964. Il riconoscimento verso un personaggio del calibro di Searfin deve partire dalla parola GRAZIE; un grazie per aver portato la sua Italia, il suo Veneto e la sua Rottanova nel mondo attraverso la sua “bacchetta”.
Concludo il nostro ricordo con le parole scritte alla fine dell’articolo del Messaggero, che riportano il telegramma del Ministro al Turismo e allo Spettacolo On. Achille Corona, ed inviato alla famiglia Serafin il 3 febbraio 1968:
“Scompare con Tullio Serafin una nobile figura di appassionato e fervente assertore dei più alti valori dell’arte. L’illustre maestro che ha legato il suo nome ad indimenticabili affermazioni, onorando in Italia e all’estro la nostra arte musicale, lascia un vuoto incolmabile e l’unanime rimpianto. Vivamente addolorato partecipo con sincera commozione al grande lutto del mondo dello spettacolo.”
Archivio storico Tullio Serafin - 3 febbraio 2020