Italo Montemezzi - Archivio storico Ricordi

Giovanni Gallurese di Italo Montemezzi, la prima americana il 19 febbraio 1925

Tullio Serafin oltre ad essere uno dei più grandi direttori d’orchestra del secolo scorso, è stato anche un grande entusiasta, o forse meglio dire, curioso-innovatore, nel portare in scena opere in prima assoluta, contemporanee per gli anni in cui diresse.

Il 19 febbraio 1925 portò in scena per la prima volta al Metropolitan Opera House di New York l’opera “Giovanni Gallurese” di Italo Montemezzi. Quattro recite al Metropolitan Opera, una delle quali preceduta dall’esecuzione del balletto “Petrouchka” di Stravinsky (18 marzo 1925).

L’opera Giovanni Gallurese debuttò in prima esecuzione assoluta al Teatro Vittorio Emanuele di Torino il 28 gennaio 1905, sempre con la direzione di Tullio Serafin.

Serafin fece esordire in prima assoluta altre quattro opere di Montemezzi: “Hellera” (17 marzo 1909, Teatro regio di Torino; “L’amore dei tre re” (10 aprile 1913, Teatro alla Scala di Milano); “La nave” (3 novembre 1918, Teatro alla Scala di Milano). Ricordiamo anche “La notte di Zoraima” (Metropolitan Opera House di New York).

Montemezzi nel 1950 scrisse al Maestro Serafin ricordando i bei tempi della giovinezza, le prime assolute e la fiducia che il Maestro gli diede portando in scena ben quattro sue opere in prima assoluta.

Il compositore, nella stessa lettera conservata presso l’Archivio storico Tullio Serafin, implora il Maestro di riportare in scena le sue opere in Italia, per “avere un po’ di giustizia prima di crepare”. Serafin, dopo il 1950, non diresse mai in Italia le opere di Motemezzi, ma solamente una produzione de “L’amore dei tre re” al teatro Lyric di Chicago.

Da una recensione di Oscar Thompson, 25 febbraio 1925 “Musical America”

Tuttavia, l’interesse per l’acquisizione da parte del Metropolitan di “Giovanni Gallurese” non era del carattere storico che si trova nella maggior parte delle opere citate. Piuttosto, era un interesse personale per Montemezzi, che cresceva dall’affetto costante in cui questo pubblico detiene il suo “L’Amore dei tre re” a Torino sotto la direzione dello stesso direttore che ha presieduto lo spettacolo di giovedì, Tullio Serafin. È solo di otto anni più vecchio di “L’Amore dei tre re” e deve stare in piedi o cadere come un’opera moderna.

La locandina della prima Newyorkese del 1925

Metropolitan Opera House
February 19, 1925
United States Premiere

GIOVANNI GALLURESE
Montemezzi-D’Angelantonio

Giovanni Gallurese……Giacomo Lauri-Volpi
Maria……………….Maria Müller
Rivegas……………..Giuseppe Danise
Nuvis……………….Giovanni Martino
José………………..Adamo Didur
Tropéa………………Vincenzo Reschiglian
Pasquale…………….Pompilio Malatesta
Bastiano…………….Angelo Badà
Officer……………..Millo Picco
Shepherd’s Voice……..Merle Alcock
Dance……………….Florence Rudolph
Dance……………….Rosina Galli
Dance……………….Giuseppe Bonfiglio

Conductor……………Tullio Serafin

Director…………….Samuel Thewman
Set designer…………Giovanni Grandi [Debut]
Choreographer………..Rosina Galli

Giovanni Gallurese received five performances this season.

Locandina del 18 marzo 1925, in cui Serafin diresse anche il balletto di Stravinsky prima dell’opera “Giovanni Gallurese

Metropolitan Opera House
March 18, 1925

PETROUCHKA

Petrouchka……………Adolph Bolm
Ballerina……………Rosina Galli
Moor………………..Giuseppe Bonfiglio
Charlatan……………Ottokar Bartik
Merchant…………….Armando Agnini
Street Dancers: Florence Rudolph, Rita De Leporte
Gypsies: Lilyan Ogden, Jessie Rogge, Florence Glover

Conductor……………Tullio Serafin

Locandina della recita all’Academy Musica di Philadelphia, PennsylvaniaMarch 24, 1925

GIOVANNI GALLURESE


Giovanni Gallurese……Giacomo Lauri-Volpi
Maria……………….Maria Müller
Rivegas……………..Giuseppe Danise
Nuvis……………….Louis D’Angelo
José………………..Adamo Didur
Tropéa………………Vincenzo Reschiglian
Pasquale…………….Pompilio Malatesta
Bastiano…………….Angelo Badà
Officer……………..Millo Picco
Shepherd’s Voice……..Mary Bonetti
Dance……………….Giuseppe Bonfiglio
Dance……………….Florence Rudolph

Conductor……………Tullio Serafin

Credits: “Archivio storico Tullio Serafin” – “Archivio del Metropolitan Opera House”