Andrea Castello ospite di Rai Radio 3 dal Teatro alla Scala
Una settimana di grandi soddisfazioni per l’”Archivio storico Tullio Serafin” grazie al suo presidente Andrea Castello (direttore artistico anche del festival “Vicenza in Lirica”) sarà nuovamente protagonista al Teatro alla Scala di Milano dove il nome del grande direttore Serafin ritorna in auge durante l’esecuzione dell’Opera “L’amore dei tre Re” di Italo Montemezzi”. L’appuntamento sarà per questa sera a partire dalle ore 20 su Rai Radio 3 dove verrà trasmessa la diretta dell’opera dal Teatro alla Scala. Durante l’intervallo Andrea Castello interverrà ai microfoni di Rai Radio3 ricordando il Maestro Serafin, la sua provenienza, il rapporto con Montemezzi e anche gli aneddoti riportati sulla partitura. Un intenso lavoro quello che sta svolgendo Andrea Castello dal 2017 (anno in cui si è costituito l’Archivio ed il materiale è passato sotto la sua custodia) cercando di mantenere alta la memoria del maestro Tullio Serafin attraverso ricerche approfondite e, soprattutto restauri dell’Archivio che spesso ritardano per mancanza di fondi.
L’”Amore dei tre re” di Italo Montemezzi su libretto di Sem Benelli ritorna al Piermarini dopo decenni di assenza. L’opera fu diretta in prima assoluta al Teatro alla Scala da Tullio Serafin il 10 aprile 1913 ottenendo particolare successo. Tullio Serafin, compagno di studi di Montemezzi al Conservatorio di Milano e convinto assertore dei suoi lavori, dal 1905 riservò particolare attenzione al giovane Montemezzi dirigendo ben quattro prime assolute delle sue opere: “Giovanni Gallurese” nel 1905 al Teatro dal Verme di Torino, “Hellera” nel 1909 al Teatro Regio di Torino, nel 1913 “L’amore dei tre re” e “La nave” nel 1918 sempre al Teatro alla Scala con protagonista sua moglie Elena Rakowka. “L’amore dei tre re” è stata l’opera di Montemezzi più eseguita da Serafin che la esportò a Buenos Aires (1925 – 1938), al Metropolitan Opera di New York (1926 – 1938 – 1936) anche se la prima fu diretta da Toscanini nel 1914, all’Academy of Music di Philadelphia, al Teatro Reale dell’Opera di Roma nel 1936 e per l’ultima volta al “Lyric” di Chicago nel 1955 e dopo tre anni dalla morte del compositore il quale le aveva scritto ripetutamente a Serafin nel 1950 amareggiato che tutti l’avevano dimenticato.
Sono proprio le due lettere di Montemezzi al direttore rottanovano che tracciano il rapporto che c’era tra i due, ma anche gli appunti che lo stesso Serafin riporta nelle partiture del compositore usate per dirigere le sue opere.
Per la nuova produzione del Teatro alla Scala i nomi in cartellone sono: Chiara Isotton (Fiora), Evgeny Stavinsky (Archibaldo), Roman Burdenko (Manfredo), Giorgio Berrugi (Avito), Giorgio Misseri (Flaminio), Andrea Tanzillo (un giovanetto), Fan Zhou (Ancella), direttore Pinchas Steinberg, regia di Alex Ollé/L fura dels baus. Il soggetto si inserisce nel filone delle cupe storie medievali in voga nell’Europa di quegli anni, che si appoggiano ai testi letterari ampollosi e densi di estetismo decadente.